Appuntamento il 31 marzo alle ore 20.45, presso la Chiesa di Santa Maria dei Servi di Padova (partecipazione gratuita previa prenotazione)
Note di regia
Portare in scena un testo come questo, è sicuramente una grande sfida per gli allievi dell’ultimo anno dell’Accademia del TSV – Teatro Nazionale. Ho voluto che lavorassero su questo testo in volgare e in versi per riappropriarci insieme di questa antica forma di teatro che sta all’origine della nostra tradizione teatrale e che si trasforma in rito collettivo.
Da sempre grandi artisti, musicisti, poeti hanno usato l’arte e la bellezza per raccontarci della nostra umanità, del nostro cuore e anche dei nostri turbamenti, sicuramente l’incontro con il Dio incarnato è da sempre stato oggetto di questa attenzione. E allora ecco che il teatro, quando è veramente tale deve proporre grandi domande sulla vita, sulla morte, sulla presenza nella storia umana del male. Grandi domande che devono oggi misurarsi e confrontarsi con i grandi archetipi dell’assolutezza… E Cristo, nella storia della cultura e della civiltà occidentale, rappresenta indubbiamente uno di questi.
La nostra passione viaggia sul binario alto del tema trattato e su quello più squisitamente umano del rapporto madre-figlio e amici. Qui sta il cuore delle antiche sacre rappresentazioni: rendere umano il divino, sperimentabile dall’uomo, carnale. Da questo l’idea di collocare i personaggi in un tempo indefinito, in un’Italia del dopoguerra ma che potrebbe anche essere una periferia contadina di oggi. Tutto dialoga tra tragedia e dolcezza, tra desiderio di consolare e di essere consolati, in uno stretto rapporto tra una madre e un figlio, tra una madre che non vuole accettare la morte del figlio e un figlio impaurito a precipizio sul mistero che salverà tutte le cose. Personaggi della rappresentazione sono Maria, Jesu, Juda, Maria Magdalena, Caifas, Satrapas Benjamin, Rabi Moises, Petro, Joanni, Marta e un povero uomo che diventerà angelo e demone. Gli allievi attori saranno chiamati a muoversi in uno spazio dove attori e spettatori conviveranno fisicamente per dare vita e corpo alla sacra rappresentazione.